Grazie alla loro caratteristiche immunologiche e differenziative, le cellule staminali mesenchimali (MSC) e le loro proteine espresse vengono studiate in un insieme di malattie che coinvolgono patologie cutanee, malattie cardiovascolari, patologie neurologiche, disturbi metabolici, lesioni del midollo spinale e malattie autoimmuni.
Per le patologie della pelle, recentemente, è stato dimostrato che le cellule staminali mesenchimali migliorano la psoriasi, una malattia infiammatoria cronica autoimmune. In un caso di studio di un paziente maschio con psoriasi grave, è stato eseguito per un mese un trattamento con cellule staminali mesenchimali da tessuto adiposo e durante questo periodo è stata registrata una regressione completa della malattia.
Simile a questo, un altro caso di studio in cui il trattamento con cellule staminali ha indotto lo sbiadimento delle lesioni psoriasiche sei settimane dopo il trattamento, non sono state segnalate anomalie e il paziente è stato libero da psoriasi per 3 anni. Sulla base della patogenesi della psoriasi e del fatto che è causata principalmente dall’aumentato rilascio di citochine proinfiammatorie, si potrebbe dedurre che il meccanismo principale delle staminali MSC è la loro capacitò di ridurre l’infiammazione associata alla psoriasi.
Al giorno d’oggi, ci sono otto studi clinici registrati su Clinicaltrials.gov che prevedono l’iniezione endovenosa di cellule staminali mesenchimali; le fonti per gli studi si basano principalmente su staminali da cordone ombelicale UC-MSC mentre il resto si basa su MSC del tessuto adiposo (AD-MSC).